All’alba del 1° dicembre 1923 un boato squarcia la quiete della Valle di Scalve. La diga del Gleno cede di schianto e sei milioni di metri cubi di acqua e fango si riversano sui paesi sottostanti travolgendo tutto nella propria corsa di morte, fino al Lago d’Iseo. In quarantacinque minuti di apocalisse si consuma la tragedia di più di trecento vittime accertate, oltre ad immensi danni riparabili e non.

Quello del Gleno è il primo disastro “tecnologico” nella storia delle Alpi, il tributo da pagare alla nascente modernità industriale assetata di risorse naturali. Altri seguiranno e il Novecento delle terre Alte è costellato di storie come quella del Gleno.

Che cosa rimane di quei momenti di estasi e tragedia a distanza di cento anni?

Attraverso una pluralità di voci di varia estrazione disciplinare, sotto l’egida del Centro studi sul territorio “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo, un gruppo interdisciplinare composto da docenti e collaboratori alla ricerca fa il punto su molti aspetti di quella vicenda, commemora le vittime di allora e parla alle comunità di oggi. A partire da quel che resta....

 

 

A partire da quel che resta.

Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro

1923-2023

a cura di Lorenzo Migliorati, Franco Angeli, Milano, 2023

Prefazione a cura di Sergio Cavalieri Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Bergamo

Postfazione a cura della Commissione per il Centenario del Gleno

Hanno partecipato alla redazione del volume: Joel Aldrighettoni, Pietro Azzola, Alice Bassanesi, Andrea Belleri, Michele Bianchessi, Federica Burini, Alessio Cardaci, Denny Coffetti, Maria Grazia D’Urso, Renato Ferlinghetti, Ruggero Folli, Alessandra Ghisalberti, Gianluca Lanfranchi, Matteo Locatelli, Mikel Magoni, Federico Mazzei, Lorenzo Migliorati, Jacopo Perazzoli, Chiara Pini, Gemma Pizzoni, Andrea Pulcini, Simone Rapelli, Monica Resmini, Alan Sandonà, Stefania Servalli.

Il volume è pubblicato con lincenza open access e verrà qui reso disponibile a breve, mediante accesso al sito della casa editrice.

copertina volume

A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923-2023)

25 novembre 2023 - Aula Magna, Università degli Studi di Bergamo
P. le Sant’Agostino, 2 Bergamo

ore 9:00 Saluti istituzionali
Sergio Cavalieri, Magnifico Rettore Università degli Studi di Bergamo
Portano il loro saluto le autorità presenti

ore 9:30 Apertura dei lavori
modera Roberto Belingheri, L’Eco di Bergamo
Stefano Albrici, Presidente del Comitato Gleno 100
Elisabetta Bani, Prorettore alla Terza Missione Università degli Studi di Bergamo
Carlo Alberto Romano, Prorettore alla Terza Missione Università degli Studi di Brescia

ore 10:15 Prima parte - Il disastro del Gleno, cento anni dopo
modera Alessandra Ghisalberti, Università degli Studi di Bergamo

Marco Pilotti, Università degli Studi di Brescia
Andrea Belleri, Università degli Studi di Bergamo
1° dicembre 1923, crollo della diga del Gleno: aspetti idraulici e strutturali di un incidente

Mimmo Franzinelli, Storico (in collegamento online)
La lezione inascoltata del Gleno. Dalla preparazione del disastro alle retoriche della memoria

Interventi programmati
Paolo Confalonieri, Direttore “Orobie”
Ernesto Duci, Scalve Mountain
Diego Finazzi, Ordine degli Ingegneri della provincia di Bergamo
Alessandra Boccalari, Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Bergamo
Maria Francesca Crea, Consigliere Comune di Darfo Boario Terme
Luca Giarelli, Società storica e antropologica di Valle Camonica

ore 11:45 Seconda Parte - Presentazione del volume A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro – 1923 – 2023
modera Fulvio Adobati, Direttore del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani”

Interviene il curatore del volume Lorenzo Migliorati, Università degli Studi di Bergamo
Discussant: Mauro Varotto e Angelo Bendotti

ore 12:45 Conclusioni e inaugurazione dello spazio espositivo “Valle di Scalve tra storia e paesaggio, memoria e futuro”
Federica Burini, Università degli Studi di Bergamo

Per informazioni e comunicazioni
elisa.consolandi@unibg.it
marta.rodeschini@unibg.it

A PARTIRE DA QUEL CHE RESTA.

IL DISASTRO DEL GLENO TRA STORIA, PAESAGGIO, MEMORIA E FUTURO

 

Uno spazio espositivo curato dall’Università degli Studi di Bergamo per iniziativa di: Federica Burini, Alessandra Ghisalberti, Lorenzo Migliorati

I contenuti sono da attribuire agli autori del volume:

A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923-2023), Franco Angeli, Milano, 2023

Joel Aldrighettoni, Pietro Azzola, Alice Bassanesi, Andrea Belleri, Michele Bianchessi, Federica Burini, Alessio Cardaci, Denny Coffetti, Maria Grazia D’Urso, Renato Ferlinghetti, Ruggero Folli, Alessandra Ghisalberti, Gianluca Lanfranchi, Matteo Locatelli, Mikel Magoni, Federico Mazzei, Lorenzo Migliorati, Jacopo Perazzoli, Chiara Pini, Andrea Pulcini, Simone Rapelli, Monica Resmini, Alan Sandonà, Stefania Servalli.

 

Elaborazioni grafiche a cura dei collaboratori alla ricerca dell’Imago Mundi Lab: Alice Bassanesi, Elisa Consolandi, Matteo Locatelli, Mikel Magoni, Gregorio Pezzoli, Marta Rodeschini.

 

Rassegna stampa storica "L'Eco di Bergamo" 1923

L'anno del Centenario ha visto la realizzazione di una serie di attività didattiche volte a sensibilizzare gli studenti provenienti da alcuni corsi di laurea dell'Ateneo di Bergamo e delle scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con l'Università, sull'evento del Disastro del Gleno e sul futuro del territorio scalvino.

 

ATTIVITÀ DIDATTICA INTERNA

Nell'ambito del corso di laurea magistrale in Planning and Managment of Tourism Systems, il Centenario è stato legato all'attività del Tourism Think Tank 2023, dedicata al tema Turismo e della Memoria. A tale proposito gli studenti del primo anno hanno svolto seminari, lezioni, incontri ed escursioni legati al tema del rapporto tra memoria dei luoghi che hanno subito eventi catastrofici e turismo sostenibile.

Nell'ambito del corso di laurea magistrale in Geourbanistica, gli studenti hanno potuto partecipare ad un'escursione nell'ambito del Project Work, volta a promuovere una lettura interdisciplinare dei segni territoriali che testimoniano l'interazione società umane e natura, con particolare attenzione al territorio della alta Valtellina a Bormio, al Parco dello Stelvio e ai laghi di Cancano creando connessioni con i territori bergamaschi vallivi come quello della Valle di Scalve.

 

ATTIVITÀ DIDATTICA ESTERNA

Presso l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Ettore Majorana" di Seriate il giorno 16 novembre si è tenuto un incontro con le classi dell’indirizzo scientifico e dell’indirizzo turismo che ha visto coinvolti docenti UNIBG e i docenti dell'istituto Majorana, coordinati dal prof. Bani.

Presso l'Istituto Tecnico Statale "Giacomo Quarenghi" di Bergamo il giorno 20 novembre si è tenuto un incontro che ha visto coinvolti docentie collaboratori alla ricerca dell'Università e i docenti dell'istituto Quarenghi.

Presso l'Istituto statale di istruzione superiore "Oscar Romero" di Albino il giorno 23 novembre si è tenuto un incontro con alcune classi superiori, che ha visto il coinvolgimento di docenti universitari e collaboratori alla ricerca.

 

Numerosi gli studenti delle scuole secondarie che parteciperanno al Convegno nazionale del 25 novembre in Aula Magna:

VERSO UNA RIGENERAZIONE TERRITORIALE E RETICOLARE DELLA VALLE DI SCALVE: un nuovo turismo per un nuovo abitare

Il progetto è coordinato all'interno dell'IMAGO MUNDI LAB dell'Università di Bergamo su iniziativa dell’Associazione Scalve Mountain. Esso intende offrire un supporto scientifico e tecnico agli attori istituzionali, associativi ed economici, così come agli abitanti della Val di Scalve, per avviare un processo di sviluppo territoriale anche in prospettiva turistica in ottica sostenibile.

Si veda la pagina dedicata.